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EDITORIALE Febbraio-Marzo

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Il XI secolo si conclude con una delle crisi più profonde della storia mondiale dell’economia e più in generale dell’umanità. La pandemia, nonostante abbia inginocchiato i nostri corpi, non ha spento le nostre menti: ha portato la Dirigenza del gruppo UniPoste a riflettere su “quando” e “in che modo” realizzare un progetto di potenziamento evolutivo, progettando un nuovo “modello” che sconvolge “il modo più comune di fare e di essere impresa”, ma consente di confrontarci e di adeguarci costantemente alla realtà.

Il filosofo Thomas Kunt afferma che le rivoluzioni scientifiche avvengono in seguito al cambiamento del “paradigma” (modello), non come confutazione di teorie; più semplicemente, è questione di trasformazione culturale, che coinvolge tutte le risorse umane e in particolare colui o coloro che ricoprono il ruolo di top manager (o titolare) nell’impresa.

Un ruolo importante per il raggiungimento di questo obiettivo lo svolge la “sinergia tra le imprese”.
Ogni impresa può sviluppare in modo adeguato le proprie conoscenze, i propri prodotti e/o servizi solo con il contributo delle conoscenze e dei prodotti di altre imprese.

Ecco da quale convinzione nasce la sinergia UniPoste/UniFintech, dalla consapevolezza che, come sosteneva Goethe: “È necessario unirsi, non per stare uniti, ma per fare qualcosa insieme.”

Lo shock economico dell’ultimo anno ci ha permesso di raccogliere dati che determinano uno stato di fatto del mercato. Su tale scorta abbiamo concertato una serie di processi aziendali atti a soddisfare la domanda, uno studio profondo e minuzioso che ha portato alla nascita di UniFintech S.r.l., iscritta nella sezione speciale delle Start-up innovative del Registro delle Imprese: un nuovo mondo di possibilità e business, di ricerca e sviluppo che apporterà innovazione e un’importante apertura all’intero gruppo su scala nazionale e mondiale.

Poiché le sinergie permettono di alzare la soglia degli investimenti realizzabili, che vengono condivisi, si è più appetibili nella creazione di nuovi canali di vendita; si abbattono i costi sostenuti dai singoli partecipanti; si è più rapidi e più precisi nell’azione, in quanto si condivide un patrimonio di informazioni ed esperienze comuni maggiori.

Sono convinto insieme a tutta la Governance che il miglioramento continuo consente di mantenere e sviluppare le posizioni acquisite dall’azienda sul mercato.

Un paradigma non funziona grazie alla sua qualità intrinseca, ma quando le persone vi attribuiscono un significato, una motivazione, una funzione.

È indubbio che il futuro apparterrà ai prodotti, ai servizi e alle aziende che sapranno costruirsi una identità e un marchio forte, che saranno in grado di definire gli obiettivi strategici, dimostrare di “essere se stesse”, forti della propria storia e dei valori morali in cui hanno sempre creduto e continueranno a credere, dovranno essere disponibili al cambiamento, al miglioramento continuo, e a “combattere” per conquistare e mantenere nel settore d’appartenenza la posizione conquistata.

Sulla base di queste riflessioni, mi piace far riferimento alla preghiera di un saggio Sioux:
“Signore, dammi il coraggio di cambiare le cose che si possono cambiare, la serenità per accettare le cose che non si possono cambiare, la saggezza di saper distinguere le prime dalle seconde…”.

“I tempi difficili creano uomini forti, gli uomini forti creano tempi facili. I tempi facili creano uomini deboli, gli uomini deboli creano tempi difficili.
Molti non capiranno, ma bisogna crescere guerrieri, non parassiti.”

Dott. Francesco Paduano
Direttore Editoriale

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