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Il bambino non parla

by admin

QUANTO TEMPO SI PUÒ ASPETTARE PRIMA DI RIVOLGERSI AD UN LOGOPEDISTA?

Riporto come esempio alcune domande frequenti che assomigliano a molte altre che ricevo durante la mia esperienza lavorativa.

“Ho un bambino di 2 anni che ancora non si decide a parlare … fa pochi versi e dice solo mamma e papà quando decide lui.”

A 24 mesi un bambino con un linguaggio nella norma dovrebbe pronunciare tra le 150 e le 500 parole. E’ vero tuttavia che esiste un gruppo di bambini denominati ‘’Late Talkers’’ o ‘’Parlatori Tardivi’’: bambini che a 24 mesi pronunciano meno di 50 parole oppure più di 50 parole, ma senza combinarle tra loro. I bambini Parlatori Tardivi possono gradualmente migliorare e recuperare il gap con i coetanei mentre altri possono sviluppare un Disturbo Specifico del Linguaggio(DSL).

A questa età il logopedista è già in grado di dire eseguendo uno specifico esame del linguaggio se il bambino necessita di un monitoraggio delle competenze linguistiche (quindi una verifica a cadenza di 3-4 mesi) e/o valutare una eventuale terapia volta ad incoraggiare l’esordio del linguaggio.

Una terapia non necessariamente diretta sul bambino, ma nelle fasi iniziali potrebbe consistere semplicemente in un counseling alla famiglia con lo scopo di incentivare i giusti atteggiamenti dell’adulto ed eliminare invece altri comportamenti che possono inibire o frustrare il bambino. Inoltre le difficoltà di espressione potrebbero dipendere da molti altri fattori che andrebbero indagati: il bambino ha avuto la lallazione?
Il bambino è un respiratoreorale? Il bambino è soggetto ad otiti ricorrenti? Ha un’abitudine viziata (ciuccio, succhiamento del dito,ecc..)? Tutti elementi molto complessi che il logopedista sa valutare e vedere con un occhio di insieme.

“Io vedo che capisce tutto, ad esempio sa indicare tutte le parti del corpo, imita i vari atteggiamenti che vede in famiglia o anche all’esterno, è molto socievole con tutti e, se ha l’occasione, gioca volentieri con gli altri bambini.”

Un bambino che ha un Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) è un bambino che ha tutte le altre competenzeintegre: intelligenza nella norma ( o superiore alla norma) e normali capacità motorie. In questo caso la socializzazione con i coetanei è buona, segno che l’assenza del linguaggio non incide sulla comunicazione almeno nelle fasi iniziali, successivamente potrebbe causare una chiusura del bambino e/o aggressività tale da

comprometterne la relazione.

“Io e mio marito lavoriamo e durante il giorno sta con i nonni volentieri esenza fare storie particolari.”

Sento un fondo di senso di colpa, come a dire il bambino parla poco perché non ha occasione di stare con mamma e papà: in realtà il bambino che ha un Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL), lo avrebbe comunque!

“La mia pediatra di riferimento mi ha detto che fino a tre anni è normale che parli poco e male e che non mi devo preoccupare. Ma il fatto di sentire gli altri bambini della sua età o anche più piccoli che parlano mi fa venire uno stato di forte ansia!”

Mi dispiace dire che fino a tre anni NON è normale che un bambino parli poco e male (anche se accettato comunemente).

“Perché rivolgermi ad uno specialista?”

Rivolgersi ad uno specialista quando il bambino è molto piccolo, non significa necessariamente iniziare una terapia. Si può eseguire una valutazione del linguaggio da un logopedista che possa riconoscere la presenza di un chiaro disturbo del linguaggio verbale tale da richiedere un trattamento riabilitativo precoce oppure inquadrare il piccolo in un “Late Talkers”, un bambino che parlerà tardi e che necessita di un atteggiamento più attendista.

Quindi, non aspettare e agire precocemente usando come riferimento 24/30 mesi anche al solo scopo di rassicurarsi.A volte placare le ansie dei genitori su un problema di linguaggio aiuta a creare un ambiente più sereno e a recuperare una comunicazione più sana.

Dott.ssa Rosa Gallo
Logopedista/Spec. in Deglutologia
gallorosa.log@gmail.com

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