Home Costume & Società IL FUMO PASSIVO IN AMBITO LAVORATIVO, RESPONSABILITÀ DEL DATORE DI LAVORO

IL FUMO PASSIVO IN AMBITO LAVORATIVO, RESPONSABILITÀ DEL DATORE DI LAVORO

by admin

PARALLELISMO CON LA SIGARETTA ELETTRONICA
Segnalo un’interessante Sentenza della Suprema Corte che ribadisce un importante principio giuridico teso a tutelare la salute del lavoratore riconoscendo specifiche responsabilità del datore di lavoro. Infatti la Corte di cassazione, con Sentenza 9 agosto 2019 n.21287 ha rigettato il ricorso dell’ASL di Roma avverso la sentenza della Corte di Appello di Roma che aveva condannato la ASL a pagare 200mila euro, a titolo di risarcimento,
agli eredi di un impiegato deceduto a causa dell’esposizione ad agenti cancerogeni: il fumo passivo di due colleghi con cui aveva condiviso per anni una piccola stanzetta e le radiazioni provenienti dal contiguo centro di radiologia.La Suprema Corte afferma che “in presenza di eventi lesivi verificatisi in pregiudizio del lavoratore e causalmente ricollegabili alla nocività dell’ambiente di lavoro, viene in rilievo l’art. 2087 c.c., che, come norma
di chiusura del sistema antinfortunistico, impone al datore di lavoro,anche dove faccia difetto una specifica misura preventiva, di adottare comunque le misure generiche di prudenza e diligenza, nonché tutte le cautele necessarie, secondo le norme tecniche e di esperienza, a tutelare l’integrità fisica del lavoratore assicurato”. Nel caso in esame doveva ritenersi pacifica, specie da parte di una struttura sanitaria, la conoscenza dei rischi del fumo e dei raggi degli apparecchi esistenti nel locale adibito ad esami radiologici. Secondo la Corte non può “dubitarsi della correttezza delle argomentazioni spese dalla Corte del merito con riferimento ad una situazione di accertata azione del fumo passivo in ambiente inidoneo allo svolgimento di attività lavorativa senza rischi per la salute dei lavoratori”.
Tale sentenza è importante anche perché condanna la ASL (già USL) nonostante la stessa riguardi un arco temporale in cui non vigeva una legge (la Legge Sirchia) che vietasse il fumo in luoghi di lavoro pubblici.
Mentre appare pacifica la dannosità per la salute del fumo (anche passivo) prodotto dalla classica sigaretta di tabacco, recentemente si sta facendo strada anche la consapevolezza della pericolosità dei vapori della sigaretta elettronica.
Infatti l’OMS ha, nel luglio 2019,dichiarato le sigarette elettroni che come “indubbiamente dannose”. La città di San Francisco, prima negli Stati Uniti, bandisce la vendita delle sigarette elettroniche. Da ultimo ci si interroga su quanto ci sia di vero nella notizia di qualche giorno fa della morte della prima persona al mondo per effetto della sigaretta elettronica (in Illinois USA).
Alla luce di quanto evidenziato non ci sorprenderebbe se i tribunali di tutto il mondo iniziassero a condannare i produttori delle sigarette elettroniche a dei maxi-risarcimenti a malcapitati fumatori.

Avv. Giovanni Basile
Studio Legale Basile
avvbasilegiovanni@libero.it

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