Home Economia & Finanza LA CESSIONE DEL CREDITO: L’OCCASIONE PERDUTA?

LA CESSIONE DEL CREDITO: L’OCCASIONE PERDUTA?

by admin

Purtroppo in quest’ultimo anno ci siamo tutti dovuti accorgere sempre più che il collegamento tra la crisi emergenziale da Covid-19 e la crisi economica è davvero forte: infatti, la crisi pan-demica sta causando effetti diretti ed indiretti sull’economia reale che purtroppo sono di fatto sempre più evidenti e non solo nel nostro paese. Lo scenario economico finanziario internazionale che si va sempre più configurando, è quello caratterizzato da un forte e crescente livello di indebitamento pubblico, che nasce quale diretta conseguenza del forte incremento della spesa pubblica che i go-verni centrali dei vari paesi sono stati costretti a sostenere nell’ottica proprio di attuare delle politiche di con-tenimento degli effetti prodotti sulla economia reale dalla crisi pandemia. È evidente che in un simile contesto e economie già fortemente indebitate, come quella italiana, rischiano di andare incontro nei prossimi anni a un vero e proprio shock finanziario, ovvero di trovarsi di fronte a una con-creta difficoltà di collocamento del debito pubblico, soprattutto laddove malauguratamente dovesse venire a mancare il supporto della Banca centrale europea e della sua politica monetaria del quantitative easing. Uno scenario del genere causerebbe la contrazione dei livelli di moneta in circolazione con ripercussioni gravissime sull’economia reale; proprio per questo sarà importante approntare tutta una serie di misure atte ad anticipare uno scenario simile, e a garantire al mercato interno l’idoneo supporto finanziario indispensabile alle transazioni economiche, che costituiscono il vero motore dell’economia di un paese. In tale ottica, certamente la cessione dei crediti d’imposta potrebbe rappresentare uno strumento alternativo da porre a supporto delle transazioni economiche, in risposta all’impossibilità di ricorrere ad emissioni di carta moneta sul mercato, e al di fuori dei limiti e dei parametri che l’Unione Europea ci impone. Come è noto, ad oggi già esiste la possibilità di procedere alla cessione dei crediti d’imposta, sia infragruppo ovvero tra società appartenenti allo stesso gruppo societario, sia attraverso una procedura cosiddetta ordinaria a favore di terzi, così come disciplinato dall’art. 43 bis del Dpr 602/73, ma la cessione generalmente non può avvenire più di una volta, tant’è che eventuali atti di cessione a terzi del credito ceduto sono inefficaci davanti alla amministrazione finanziaria. Pertanto la riflessione che si propone in quest’articolo, partendo proprio dall’impulso che scaturirà dalla cedibilità plurima che potrà interessare il credito fiscale dal cosiddetto Superbonus 110%, mira certamente a proporre l’espansione e la regolamentazione delle procedure di cessione a tutti i crediti d’imposta.    

Questo sistema, una volta superata la fase di legittimità ed acquisita la sua possibilità a procedere alla sua cedibilità plurima, potrebbe costituire per i contribuenti una nuova forma di pagamento “alternativa” e nello stesso tempo rappresenterebbe un efficace supporto finanziario alla economia reale, senza ricorrere ad arte-fatte modalità di emissione di carta moneta.

Concludo la riflessione con un auspicio, che parte proprio dalla consapevolezza che una forma di supporto nei prossimi anni ci dovrà necessariamente essere e sarà vitale per l’uscita dalla crisi post covid-19, e che questa forma di supporto non potrà essere solo di natura assistenziale e/o debitoria in genere.

E allora l’auspicio non potrà che esse-re quello che il nostro governo possa trovare il coraggio di rafforzare questo sistema delle cessioni dei crediti, che si sta rilevando nella pratica un concreto aiuto per tutti gli operatori economici: bisognerebbe che il nostro governo esca quanto prima dalla fase di stallo in cui si trova su queste tematiche e trovi sin da subito la for-za di porre in atto soluzioni forti e di shock all’economia, rafforzando il sistema dei bonus agevolativi che danno origine ai vari crediti di imposta, sia per quanto riguarda il riconoscimento a nuovi bonus ed alla loro cedibilità e alle proroghe dei bonus oggi esi-stenti (nella conversione del Decreto Sostegni si registra –ahimè- la mancata proroga dei vari bonus edilizi, seppur promessa ripetutamente)  sia per quanto riguarda l’allargamento alla possibilità di cessione degli altri crediti di imposta ad oggi esistenti ( vedi crediti da 4.0, non ancora cedibili, possibilità anche questa eliminata dalla conversione del decreto sostegni).

Trovando il coraggio………  perché non pensare ad una Borsa (regolamentata) dei crediti d’imposta?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Dott. Stefano Pignatelli

 Dottore Commercialista in Roma

info@studiopignatelli.it

Pignatelli

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